Reati sui beni culturali
Avvocato specializzato nei
Reati contro il patrimonio culturale a Roma
Considerata la stima approssimativa che vede concentrata nel nostro Paese una percentuale che varia dal 60% al 75% di tutti i beni artistici presenti in ogni continente, non appare illogico che tale materia si dimostri in Italia di grande rilievo anche sotto il profilo della tutela penalistica.
Il 23 marzo 2022 è entrata in vigore, dopo un lungo e tormentato iter legislativo, la cd. Riforma dei reati contro il patrimonio culturale, attraverso la quale:
- Secondo il principio della “riserva di codice”, con l’introduzione del nuovo Titolo VII bis rubricato “Dei delitti contro il patrimonio culturale”, si è inserito all’interno del Codice Penale il sistema sanzionatorio precedentemente ripartito tra questo ed il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (D.Lgs. n. 42/2004);
- Sono state introdotte nuove fattispecie di reato;
- Sono state inasprite le pene edittali rispetto a quelle corrispondenti alle fattispecie di delitti comuni contro il patrimonio;
- Sono state introdotte alcune aggravanti (con le corrispondenti attenuanti) nel caso in cui oggetto di reati comuni siano i beni culturali;
- Sono state ampliate le ipotesi di confisca (allargata, obbligatoria e per equivalente);
- E’ prevista la responsabilità dell’Ente nel caso in cui il reato presupposto sia ricompreso tra quelli del neointrodotto titolo del Codice Penale.
Prima di elencare le recenti fattispecie introdotte dalla L. n.22/2022, va rimarcato come nella materia in oggetto una delle problematiche prioritarie e di più ampia diffusione attenga all’accertamento – nel singolo caso giudiziario – della natura di “bene culturale” ai fini penalistici, stante l’assenza di una precisa definizione in tal senso da parte del Legislatore, e la conseguente necessità di interventi giurisprudenziali che negli anni si sono dimostrati non sempre univoci.
Su tale profilo la giurisprudenza maggioritaria propende comunque per l’adesione alla cd. “teoria sostanziale”, secondo la quale l’assoggettamento del bene oggetto al sistema sanzionatorio penale sfugge alla tripartizione dettata dal Codice dei Beni Culturali che distingue: i) beni culturali ex lege (indicati all’art. 10 co. 2 d.lgs. 42/2004), di proprietà pubblica e assimilata, per i quali non si richiede alcun accertamento circa la sussistenza dell’interesse culturale; ii) beni culturali presuntivi (individuati dagli artt. 10 co. 1 e 4 e 12 co. 1 d.lgs. 42/2004), di proprietà pubblica e assimilata, la cui natura culturale è presunta solo relativamente, poiché può essere esclusa in caso di esito negativo del procedimento di verifica dell’interesse culturale; iii) beni in proprietà privata (indicati all’art. 10 co. 3 d.lgs. 42/2004) oggetto di positiva dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell’art. 13 d.lgs. 42/2004.
La tutela penale si estende pertanto, a prescindere dalla dichiarazione “amministrativa” di interesse culturale, a tutti i beni la cui natura culturale sia di volta in volta desumibile dalle loro caratteristiche oggettive, quali la tipologia, la localizzazione, la rarità o criteri analoghi, e la cui prova possa desumersi o dalla testimonianza di organi della pubblica amministrazione o da una perizia disposta ad hoc dall’autorità giudiziaria.
Queste le fattispecie di reato introdotte dalla L.22/2022 che ha novellato la materia:
LIBRO SECONDO
DEI DELITTI IN PARTICOLARE
TITOLO VIII-bis
Dei delitti contro il patrimonio culturale
Art. 518-bis.
Furto di beni culturali (1)
Chiunque si impossessa di un bene culturale mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, al fine di trarne profitto, per sé o per altri, o si impossessa di beni culturali appartenenti allo Stato, in quanto rinvenuti nel sottosuolo o nei fondali marini, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 927 a euro 1.500.
La pena è della reclusione da quattro a dieci anni e della multa da euro 927 a euro 2.000 se il reato è aggravato da una o più delle circostanze previste nel primo comma dell’articolo 625 o se il furto di beni culturali appartenenti allo Stato, in quanto rinvenuti nel sottosuolo o nei fondali marini, è commesso da chi abbia ottenuto la concessione di ricerca prevista dalla legge.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-ter.
Appropriazione indebita di beni culturali (1)
Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria di un bene culturale altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso è punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro 516 a euro 1.500.
Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-quater.
Ricettazione di beni culturali (1)
Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta beni culturali provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni e con la multa da euro 1.032 a euro 15.000.
La pena è aumentata quando il fatto riguarda beni culturali provenienti dai delitti di rapina aggravata ai sensi dell’articolo 628, terzo comma, e di estorsione aggravata ai sensi dell’articolo 629, secondo comma.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui i beni culturali provengono non è imputabile o non è punibile ovvero quando manca una condizione di procedibilità riferita a tale delitto.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-quinquies.
Impiego di beni culturali provenienti da delitto (1)
Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 518-quater e 518-sexies, impiega in attività economiche o finanziarie beni culturali provenienti da delitto è punito con la reclusione da cinque a tredici anni e con la multa da euro 6.000 a euro 30.000.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui i beni culturali provengono non è imputabile o non è punibile ovvero quando manca una condizione di procedibilità riferita a tale delitto.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-sexies.
Riciclaggio di beni culturali (1)
Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce beni culturali provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da cinque a quattordici anni e con la multa da euro 6.000 a euro 30.000.
La pena è diminuita se i beni culturali provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui i beni culturali provengono non è imputabile o non è punibile ovvero quando manca una condizione di procedibilità riferita a tale delitto.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-septies.
Autoriciclaggio di beni culturali (1)
Chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, beni culturali provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da tre a dieci anni e con la multa da euro 6.000 a euro 30.000.
Se i beni culturali provengono dalla commissione di un delitto non colposo, punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni, si applicano la reclusione da due a cinque anni e la multa da euro 3.000 a euro 15.000.
Fuori dei casi di cui ai commi primo e secondo, non sono punibili le condotte per cui i beni vengono destinati alla mera utilizzazione o al godimento personale.
Si applica il terzo comma dell’articolo 518-quater.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-octies.
Falsificazione in scrittura privata relativa a beni culturali (1)
Chiunque forma, in tutto o in parte, una scrittura privata falsa o, in tutto o in parte, altera, distrugge, sopprime od occulta una scrittura privata vera, in relazione a beni culturali mobili, al fine di farne apparire lecita la provenienza, è punito con la reclusione da uno a quattro anni.
Chiunque fa uso della scrittura privata di cui al primo comma, senza aver concorso nella sua formazione o alterazione, è punito con la reclusione da otto mesi a due anni e otto mesi.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-nonies.
Violazioni in materia di alienazione di beni culturali (1)
E’ punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da euro 2.000 a euro 80.000:
1) chiunque, senza la prescritta autorizzazione, aliena o immette sul mercato beni culturali;
2) chiunque, essendovi tenuto, non presenta, nel termine di trenta giorni, la denuncia degli atti di trasferimento della proprietà o della detenzione di beni culturali;
3) l’alienante di un bene culturale soggetto a prelazione che effettua la consegna della cosa in pendenza del termine di sessanta giorni dalla data di ricezione della denuncia di trasferimento.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-decies.
Importazione illecita di beni culturali (1)
Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati previsti dagli articoli 518-quater, 518-quinquies, 518-sexies e 518-septies, importa beni culturali provenienti da delitto ovvero rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione, ove prevista dall’ordinamento dello Stato in cui il rinvenimento ha avuto luogo, ovvero esportati da un altro Stato in violazione della legge in materia di protezione del patrimonio culturale di quello Stato, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 5.165.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-undecies.
Uscita o esportazione illecite di beni culturali (1)
Chiunque trasferisce all’estero beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione, è punito con la reclusione da due a otto anni e con la multa fino a euro 80.000.
La pena prevista al primo comma si applica altresì nei confronti di chiunque non fa rientrare nel territorio nazionale, alla scadenza del termine, beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, per i quali siano state autorizzate l’uscita o l’esportazione temporanee, nonché nei confronti di chiunque rende dichiarazioni mendaci al fine di comprovare al competente ufficio di esportazione, ai sensi di legge, la non assoggettabilità di cose di interesse culturale ad autorizzazione all’uscita dal territorio nazionale.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-duodecies.
Distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici (1)
Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili, ove previsto,o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000 (2).
Chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico ovvero pregiudizievole per la loro conservazione o integrità, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 1.500 a euro 10.000.
La sospensione condizionale della pena è subordinata al ripristino dello stato dei luoghi o all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato, comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-terdecies.
Devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici (1)
Chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo 285, commette fatti di devastazione o di saccheggio aventi ad oggetto beni culturali o paesaggistici ovvero istituti e luoghi della cultura è punito con la reclusione da dieci a sedici anni.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
(2) Comma così modificato dall’art. 2, comma 1, L. 22 gennaio 2024, n. 6, a decorrere dall’8 febbraio 2024.
Art. 518-quaterdecies.
Contraffazione di opere d’arte (1)
È punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 3.000 a euro 10.000:
1) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un’opera di pittura, scultura o grafica ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico o archeologico;
2) chiunque, anche senza aver concorso nella contraffazione, alterazione o riproduzione, pone in commercio, detiene per farne commercio, introduce a questo fine nel territorio dello Stato o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti, alterati o riprodotti di opere di pittura, scultura o grafica, di oggetti di antichità o di oggetti di interesse storico o archeologico;
3) chiunque, conoscendone la falsità, autentica opere od oggetti indicati ai numeri 1) e 2) contraffatti, alterati o riprodotti;
4) chiunque, mediante altre dichiarazioni, perizie, pubblicazioni, apposizione di timbri o etichette o con qualsiasi altro mezzo, accredita o contribuisce ad accreditare, conoscendone la falsità, come autentici opere od oggetti indicati ai numeri 1) e 2) contraffatti, alterati o riprodotti.
È sempre ordinata la confisca degli esemplari contraffatti, alterati o riprodotti delle opere o degli oggetti indicati nel primo comma, salvo che si tratti di cose appartenenti a persone estranee al reato. Delle cose confiscate è vietata, senza limiti di tempo, la vendita nelle aste dei corpi di reato.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-quinquiesdecies.
Casi di non punibilità (1)
Le disposizioni dell’articolo 518-quaterdecies non si applicano a chi riproduce, detiene, pone in vendita o altrimenti diffonde copie di opere di pittura, di scultura o di grafica, ovvero copie o imitazioni di oggetti di antichità o di interesse storico o archeologico, dichiarate espressamente non autentiche, mediante annotazione scritta sull’opera o sull’oggetto o, quando ciò non sia possibile per la natura o le dimensioni della copia o dell’imitazione, mediante dichiarazione rilasciata all’atto dell’esposizione o della vendita. Non si applicano del pari ai restauri artistici che non abbiano ricostruito in modo determinante l’opera originale.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-sexiesdecies.
Circostanze aggravanti (1)
La pena è aumentata da un terzo alla metà quando un reato previsto dal presente titolo:
1) cagiona un danno di rilevante gravità;
2) è commesso nell’esercizio di un’attività professionale, commerciale, bancaria o finanziaria;
3) è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, preposto alla conservazione o alla tutela di beni culturali mobili o immobili;
4) è commesso nell’ambito dell’associazione per delinquere di cui all’articolo 416.
Se i reati previsti dal presente titolo sono commessi nell’esercizio di un’attività professionale o commerciale, si applicano la pena accessoria di cui all’articolo 30 e la pubblicazione della sentenza penale di condanna ai sensi dell’articolo 36.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-septiesdecies.
Circostanze attenuanti (1)
La pena è diminuita di un terzo quando un reato previsto dal presente titolo cagioni un danno di speciale tenuità ovvero comporti un lucro di speciale tenuità quando anche l’evento dannoso o pericoloso sia di speciale tenuità.
La pena è diminuita da un terzo a due terzi nei confronti di chi abbia consentito l’individuazione dei correi o abbia fatto assicurare le prove del reato o si sia efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa fosse portata a conseguenze ulteriori o abbia recuperato o fatto recuperare i beni culturali oggetto del delitto.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-octiesdecies.
Confisca (1)
Il giudice dispone in ogni caso la confisca delle cose indicate all’articolo 518-undecies, che hanno costituito l’oggetto del reato, salvo che queste appartengano a persona estranea al reato. In caso di estinzione del reato, il giudice procede a norma dell’articolo 666 del codice di procedura penale. La confisca ha luogo in conformità alle norme della legge doganale relative alle cose oggetto di contrabbando.
Nel caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per uno dei delitti previsti dal presente titolo, è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo, salvo che appartengano a persone estranee al reato.
Quando non è possibile procedere alla confisca di cui al secondo comma, il giudice ordina la confisca del denaro, dei beni o delle altre utilità delle quali il reo ha la disponibilità, anche per interposta persona, per un valore corrispondente al profitto o al prodotto del reato.
Le navi, le imbarcazioni, i natanti e gli aeromobili, le autovetture e i motocicli sequestrati nel corso di operazioni di polizia giudiziaria a tutela dei beni culturali sono affidati dall’autorità giudiziaria in custodia giudiziale agli organi di polizia che ne facciano richiesta per l’impiego in attività di tutela dei beni medesimi.
(1) Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Art. 518-noviesdecies.
Fatto commesso all’estero (1)
Le disposizioni del presente titolo si applicano altresì quando il fatto è commesso all’estero in danno del patrimonio culturale nazionale
Articolo inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), L. 9 marzo 2022, n. 22, a decorrere dal 23 marzo 2022, ai sensi di quanto disposto dall’art. 7, comma 1, della medesima legge n. 22/2022, che ha inserito l’intero titolo VIII-bis.
Appare pertanto di fondamentale importanza, nel caso si sia coinvolti in procedimenti penali relativi a tali violazioni penalmente rilevanti, rivolgersi ad un professionista esperto che disponga delle competenze e della preparazione tecnico-giuridica necessarie ad individuare la più utile strategia difensiva, da attuare anche con l’urgenza del caso, posta la frequente adozione di provvedimenti di sequestro, nel corso delle indagini preliminari, da parte della Procura territorialmente competente.